
La storia di Giuseppe, un grave caso di ipertensione maligna. Parte 4
16 Aprile 2025
La storia di Giuseppe, un grave caso di ipertensione maligna. Parte 6.
16 Aprile 2025Giuseppe si presentò puntuale alla visita, sembrava invecchiato di vent’anni, era accompagnato dalla moglie, in quanto angosciato del fatto di non ricordarsi tutti i particolari della storia clinica che lo aveva occupato e preoccupato negli ultimi mesi. Durante la visita, i miei sospetti vennero confermati dalla documentazione presentata dal lavoratore. Le assenze degli ultimi mesi erano per lo più dovute ad uno stato ansioso apparentemente non collegato a nessun aspetto della propria esistenza. Uno stato di agitazione perenne che non trovava motivo in una vita che, tutto sommato, era sempre la stessa sia dal punto di vista lavorativo che famigliare. Il medico di base aveva riscontrato un’ipertensione arteriosa che, nonostante la corretta aderenza farmacologica (confermata dalla moglie), in soli sei mesi gli aveva fatto cambiare diversi farmaci. I risultati ottenuti dalle combinazioni terapeutiche erano tutt’altro che confortanti e un monitoraggio pressorio nelle 24 ore aveva confermato un “pattern non dipping” ovvero una condizione perniciosa in cui la pressione arteriosa notturna non si riduce (fisiologicamente dovrebbe ridursi del 10-20% rispetto a quella diurna). Il lavoratore non presentava altri fattori di rischio cardiovascolare (come tabagismo o famigliarità) ma i valori pressori così elevati erano già di per sé un fattore estremamente preoccupante. Inoltre, durante le indagini era stato scoperto un quadro che avrebbe cambiato completamente il livello di gravità della storia di Giuseppe. Nel prossimo post scopriremo di cosa si tratta.