La storia di Giuseppe, un grave caso di ipertensione maligna. Parte 1.

Giuseppe lavora in una azienda di discrete dimensioni che seguo da oltre quindici anni come medico aziendale. La sua carriera lavorativa è iniziata subito dopo il servizio di leva e da allora non ha mai cambiato posto di lavoro. Come è solito dire in sede di visita: “dottò, quando il padrone è buono, non si cambia”. E in effetti questo simpatico operaio di origini napoletane è molto apprezzato sia dalla proprietà sia dai colleghi che è solito rallegrare con le medesime cinque barzellette. Le racconta in modo talmente teatrale da far ridere chiunque ancor prima di averle concluse. Ma quando si avvicina alle macchine la professionalità viene prima di tutto! Dopo quasi trent’anni di servizio è tra gli operai con maggior esperienza e anzianità lavorativa nel settore del packaging alimentare. Giuseppe ha iniziato la sua attività di addetto linea come giovane volenteroso ma, negli anni, il sovrappeso ha avuto la meglio sulle ginocchia che, pian piano, hanno iniziato a scricchiolare. Un lavoro non particolarmente oneroso dal punto di vista dei carichi ma che, se fatto bene, non permette mai un attimo di riposo. Da qui inizia la storia che andremo a raccontare nelle prossime settimane.