
La storia di Giuseppe, un grave caso di ipertensione maligna. Parte 1.
16 Aprile 2025
La storia di Giuseppe, un grave caso di ipertensione maligna. Parte 3.
16 Aprile 2025Giuseppe era sempre stato una roccia, ma visto il sovrappeso, l’età che si avvicinava al mezzo secolo e la postura eretta prolungata che richiedeva la mansione, gli chiesi, durante una visita periodica, se volesse uno sgabello a seduta alta per riposare tra la fine e l’inizio del successivo ciclo macchina. Ricordo ancora la sua risposta: “dottore, sempre in piedi e sull’attenti, come durante l’alzabandiera della naja!” Questo straordinario senso del dovere unito ad una particolare attenzione per i dettagli (una volta riuscì a impedire la rottura di un costoso macchinario rilevando un difetto che nemmeno le telecamere di sistema avevano individuato) fu uno dei motivi per cui il suo vecchio capo reparto, prima di andare in pensione, lo propose come suo sostituto. Ma quando la direzione chiamò Giuseppe per fargli la proposta, il responsabile delle risorse umane si trovò di fronte una persona completamente diversa. Durante i canonici convenevoli, prima ancora di sedersi su una delle comode poltrone che caratterizzavano gli uffici dei piani alti, Giuseppe si era gentilmente rifiutato di stringere la mano annoverando il fatto di non voler sporcare il dirigente. Ed è qui che parte la storia che ha richiesto l’intervento di Medicina del Lavoro Integrata.